Arbitrato in condizioni di disparità: ai limiti della Giustizia Limiti costituzionali dell’Arbitrato
pages 183 - 193
ABSTRACT:

La Repubblica Ceca sta vivendo un rinnovato periodo di frequente ricorso a procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie,  quali ad esempio la Mediazione o l’Arbitrato. Vista la durata media (pari a 16 mesi) di un procedimento giudiziario, è comprensibile che tali forme accelerate di risoluzione delle controversie appaiano allettanti. Sono in grado di offrire numerosi vantaggi, ma vi sono tuttavia anche alcuni svantaggi, in particolare laddove le procedure non vengano applicate in modo pertinente. Dipende dal singolo Stato la capacità di garantire che nessuno si trovi costretto ad accettare queste vie senza il proprio consenso. Nei contenziosi in cui le parti vengono a trovarsi in condizioni di disparità si prospetta un rischio relativamente alto di pressione e costrizione soggettiva. Lo Stato dovrebbe approntare garanzie affinché non venga violato il diritto del più debole a un equo processo (e/o qualunque altro diritto garantitogli dalla Costituzione che venga messo a rischio).

Per questo motivo, in caso di rapporti di disparità, l’Arbitrato dovrebbe essere fondamentalmente vietato.

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Mgr., Ph. D. Studente presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Masaryk, Dipartimento di diritto costituzionale e Scienze politiche, consulente presso la Corte Amministrativa Suprema; ex vice ministro per i Diritti dell’uomo e minoranze nazionali e direttore dell’Ufficio Diritti dell’uomo dell’ufficio del governo.

JUDr., giudice del tribunale distrettuale di Cheb, attualmente assegnato alla Corte Suprema ceca. Autore del commento sul diritto di procedura civile internazionale europeo in Drápal, Bureš a kol.: Občanský soudní řád. Komentář.

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